La felicità è un percorso, non una destinazione.

 

Desidera

quello

che hai!

 
 
 

 

Ho chiesto al tempo di darmi consiglio

mi ha detto di lasciarlo passare.

 
 

'Siamo rimasti tutti spiazzati. Inutile far finta di niente e continuare a dire – ce la faremo, tutto tornerà come prima – come se questa forzata prigionia delle nostre vite fosse solo un vento passeggero invece dello tzunami che ci ha colti tutti impreparati.


Non c'è alcuna possibilità di cura senza un amorevole ascolto.


L'invisibile si è riappropriato del suo posto, è tornato dall’esilio dove lo avevamo relegato, le infinite risposte liquide che ci davamo, l’annullamento di ogni limite, lo sviluppo coatto e infinito non trovavano più buone ragioni, le nostre vite erano infelici, catapultati in una macchina vertiginosa che impediva il vero ritmo umano, avevamo bisogno di uno stop per finalmente vedere l’insieme di cui siamo composti, per finalmente ritentare l’armonia del mondo'. 

 

 
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.
   
Trovi la felicità sotto i tuoi piedi

Ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai

sono in armonia

   
Il mondo
è così totalmente
e meravigliosamente
privo di senso
che riuscire ad essere felici
non è fortuna
è arte allo stato puro.

 

 

 

 

 

 

 

   
Quanto è felice la piccola pietra
che rotola sulla strada tutta sola
e non si preoccupa della carriera
e non teme le esigenze –
il cui cappotto di bruno elementare
indossa un universo passeggero,
e indipendente come il Sole
si accompagna o brilla sola,
seguendo una volontà assoluta
con spontanea semplicità.
 
Troviamo qui una grande scena di silenzio: una preghiera del suolo duro che si fa tenera accoglienza di tutto della natura, dell’umano, di tutto il dolore e dona sollievo nei giorni sospesi
 
 
 
Tutto è attesa; l’umanità aspira ai suoi gesti consueti, gesti caratteristici, ma che non trovano soddisfazione. Siamo un fermo-immagine. Lo sbocciare della stagione allora sta per colpire con la sua medicina: nel silenzio tutto è possibile.

 

 

 

 

 

C’è un’ape che si posa
su un bocciolo di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

 
 

Non puoi proteggerti dalla tristezza senza proteggerti anche dalla felicità.

     

La felicità umana in genere non viene raggiunta con colpi di fortuna inattesi, che possono verificarsi raramente, ma con piccole cose che accadono tutti i giorni.

 
 
“Per essere felice devi essere diverso.”
 

Siamo abituati a pensare che contentezza e felicità siano sinonimi, tuttavia il loro significato indica uno stato dell’anima differente, c’è un’enorme differenza sia nel significato dei due termini, sia nelle azioni che coinvolgono queste due condizioni esistenziali.

La parola “contento” viene dalla parola “contenere” e ci fa pensare ad un contenitore dove, per sua natura, possiamo inserire solo una certa quantità di elementi, in base al limite dettato dalla capienza del contenitore, come un vaso che può contenere solo una determinata quantità di terra.

Ciò significa che la persona contenta si contiene nelle sue azioni: sta bene nel mondo di cui fa esperienza ogni giorno e questo status quo la fa sentire protetta. Rimane nel suo vaso.

Conosciamo questo concetto con il termine comfort zone, una condizione che ci dà una sensazione di benessere e… contentezza.

Quindi, accontentarsi vuol dire contenersi e “chiudersi”, un po’ come se fossimo in una scatola. Una persona contenta della propria vita si rinchiude in ciò che già ha ed in ciò che già è. Non lascia spazio ad imprevisti o a tentativi di esplorare qualcosa di nuovo, che potrebbe rivelarsi rischioso. La sua ricerca di certezze la tratterrà nel rassicurante status quo.

Si tratta di una condizione statica, che implica un blocco nella propria crescita personale. Eppure, anche le persone contente possono avvertire la mancanza di qualcosa di profondo del quale non hanno piena coscienza, qualcosa di impalpabile, che sfugge alla loro comprensione.

 
 
 
La felicità porta novità
 
 

Pensiamo alla parola inglese happy.

“Happy” viene dal verbo “to happen” e significa “accadere”. Quindi, la persona felice è quella che lascia che le cose accadano nella sua vita.

In italiano, il termine “felicità” deriva da “felix”, che significa fertile. La felicità rappresenta la fertilità di avvenimenti, lasciare che, attraverso di noi, la vita accada. Se siamo felici generiamo continuamente cose nuove semplicemente perché quello che già abbiamo non ci è sufficiente.

La persona felice si sente libera di essere se stessa e si apre al mondo esprimendo i propri bisogni e la propria curiosità. Vuole che le cose accadano e non teme l’imprevedibilità, anzi, la accoglie con entusiasmo e desiderio, mettendosi in gioco nel cambiamento.

Possiamo essere felici: possiamo guardarci intorno, possiamo aprirci al nuovo e possiamo iniziare a desiderare che qualcosa ci accada, uscendo da quella scatola che tenta di rinchiuderci. Se siamo felici possiamo scrivere una nuova storia, tutta nostra.

 
 
Quando sei felice non torni più indietro
 

Le persone felici rompono i ponti con il passato e cambiano radicalmente, creando la propria vita momento dopo momento, in base ai desideri che realizzano e alle scoperte a cui giungono.

“La felicità è semplicemente quel senso che ci fa sentire bene quando facciamo, pensiamo, diciamo ciò che è bene per noi, e ci dà sensazioni sgradevoli o deprimenti in caso contrario. Non vi è guida migliore nella vita d’ogni giorno"

La felicità è un senso come l’udito o l’olfatto ma, mentre i nostri cinque sensi sono rivolti all’esterno, la felicità agisce dentro di noi. La felicità è la migliore compagna che potremo mai avere per realizzare chi siamo davvero, permettendoci di conoscerci a fondo e guidandoci verso il miglior futuro che potremmo mai desiderare.

 

Fin quando dai la caccia alla felicità,
non sei maturo per essere felice,
anche se quello che più ami è già tuo.
Fin quando ti lamenti del perduto
ed hai solo mete e nessuna quiete,
non conosci ancora cos’è pace.
Solo quando rinunci ad ogni desiderio
e non conosci né meta né brama
e non chiami per nome la felicità,
Allora le onde dell’accadere non ti raggiungono più
e il tuo cuore e la tua anima hanno pace.

 

   
 
Tutto quello che ci rende scontenti ci stimola ad uscire per un istante da quel vaso o quella scatola che ci sta contenendo. La scontentezza è un segnale che il mondo che abbiamo attorno non ci è più sufficiente, perciò dobbiamo cercare qualcosa di nuovo, renderci conto che possiamo realizzare molto di più nella nostra vita e sviluppare a pieno le nostre capacità sopite.
 

 

 
Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
è necessario non saperlo?
 

 

 

La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita.

Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa.

L'amore è il desiderio divenuto saggezza;

l'amore non vuole possedere;

vuole soltanto amare.

 

 

 

 

 

 

 

Oggi avrei bisogno di te

e tu non lo saprai mai...

 

 
Canta la gioia! Io voglio cingerti
di tutti i fiori perché tu celebri
la gioia la gioia la gioia,
questa magnifica donatrice!
Canta l’immensa gioia di vivere,
d’esser forte, d’essere giovine,
di mordere i frutti terrestri
con saldi e bianchi denti voraci,
di por le mani audaci e cupide
su ogni dolce cosa tangibile,
di tendere l’arco su ogni
preda novella che il desìo miri,
e di ascoltare tutte le musiche,
e di guardare con occhi fiammei
il volto divino del mondo
come l’amante guarda l’amata,
e di adorare ogni fuggevole
forma, ogni segno vago, ogni immagine
vanente, ogni grazia caduca,
ogni apparenza ne l’ora breve.
Canta la gioia! Lungi da l’anima
nostro il dolore, veste cinerea.

 

 
 
“Le cose grandi sono nostre e sono doni per noi”
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Distinguiti, non confonderti.

 
Quando, all’alba, dall’ombra s’affaccia,
discende le lucide scale
e svanisce; ecco dietro la traccia
d’un fievole sibilo d’ale,
io la inseguo per monti, per piani,
nel mare, nel cielo: già in cuore
io la vedo, già tendo le mani,
già tengo la gloria e l’amore.
Ahi! ma solo al tramonto m’appare,
su l’orlo dell’ombra lontano,
e mi sembra in silenzio accennare
lontano, lontano, lontano.
La via fatta, il trascorso dolore,
m’accenna col tacito dito:
improvvisa, con lieve stridore,
discende al silenzio infinito.

E se fa male, utilizza il distacco.

Accogli il dolore.

Prenditi il tuo tempo.

Aggiustati dentro.

Guarisciti all'interno.

   
Felicità!
Vurria sapè ched’è chesta parola,
vurria sapè che vvò significà.
Sarrà gnuranza ‘a mia, mancanza ‘e scola,
ma chi ll’ha ‘ntiso maje annummenà
   
   
Vi auguro sogni a non finire e la voglia furiosa di realizzarne alcuni.
Vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare.
Vi auguro passioni, vi auguro silenzi.
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e le risate dei bambini.
Vi auguro di rispettare le differenze degli altri, perché il merito e il valore di ognuno spesso è nascosto.
Vi auguro di resistere alla stagnazione, all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro, infine, di non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita, all’amore, perché la vita è una magnifica avventura e nessuno dovrebbe rinunciarvi, senza combattere una dura battaglia.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici, perché la felicità è il nostro vero destino.

 

 

 

 

 

 

 
 

Partecipazione
     

 


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