So quello che voglio, ho uno scopo, un’opinione, una fede e un amore. Lasciatemi essere me stessa, e sarò contenta. So di essere donna, una donna con una forza interiore e tanto coraggio.

 
Il Cuore di una Donna non muta con il Tempo, nè si altera con il passare delle Stagioni. Il cuore di una Donna combatte a lungo, ma non muore, è fedele a sé stesso, imperturbabile e sicuro di sé. Su di esso la Primavera rimane Primavera, fino alla fine del tempo.
 
Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti a una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta
che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori,
ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza
e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore
e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano
per aiutarla
quando Lei crolla
sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno
della vostra compassione.
Ha bisogno che voi
vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate
che il cuore calmi il battito,
che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare
tranquillo
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi sù
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove, Signori,
non la strapperete mai.
 
In piedi, Signori, davanti a una Donna
(William Shakespeare)
 
 
Donne che hanno combattuto, donne che hanno cambiato il corso degli eventi, che hanno avuto coraggio, dignità, che non hanno abbassato la testa, che non sono diventate “gregge”, che non si sono fatte turlupinare da una società che sembrava destinata a restare immutabile, gretta, atavica, maschilista.

E ancora donne, fidanzate, mogli, madri, lavoratrici

Difficile parlare di donne e allo stesso tempo quanto mai importante e attuale.

Difficile per la semplicità con cui si rischia di cadere in balordi cliché, stereotipi sessisti e nel femminismo vacuo; importante perché tutt'ora manca una profonda cultura del rispetto.

 

New York 1911

123 donne (la maggior parte italiane o ebree dell’Europa Orientale) e 23 uomini perdono la vita nell’incendio della fabbrica Triangle.

Non è da questo evento che trae origine la celebrazione della “Giornata internazionale della donna“, ma in seguito a questo episodio l’opinione pubblica dell’epoca prese coscienza delle condizioni femminili sul luogo di lavoro e vennero varate nuove leggi in materia.

 

Londra 1913

Emily Davison, attivista inglese, muore travolta dal cavallo di re Giorgio V durante un derby di galoppo, mentre cerca di attirare l’attenzione mondiale sulla causa femminile, allora guidata da Emmeline Pankhurst, a capo del movimento suffragista del Regno Unito.

Non martiri ma giovani donne che non si sono arrese alla condizione di operaie vessate e sfruttate per un salario indecoroso in fabbriche fatiscenti o in lavanderie malsane, che non hanno accettato l’asservimento ad una categoria di genere, che hanno lottato fino al riconoscimento più importante, la conquista dei loro diritti.

Dei Paesi attualmente indipendenti, la Nuova Zelanda fu la prima a riconoscere alle donne il diritto di voto.

 

Fu poi la volta della Gran Bretagna

Nel 1928 il suffragio fu esteso a tutte le britanniche con gli stessi diritti degli uomini, cioè, a tutte le persone con almeno 21 anni d’età, senza distinzione di sesso.

In Italia le donne conquistarono il voto nel ’45, un anno dopo la formazione dell’UDI (Unione Donne Italiane). In Arabia Saudita soltanto ieri.

Oggi essere donna significa tante cose. Vuol dire poter essere padrona del proprio corpo, della propria indipendenza senza doversi sentire condannata o dare adito a commenti beceri; decidere di diventare madre senza essere considerata una “traditrice” dalla tua azienda; arrivare a ricoprire professionalmente ruoli importanti non perché l’hai data al capo; avere la forza di abbandonare il tetto coniugale in situazioni estreme di violenza, non solo fisica ma anche psicologica.

 

 
Vogliamo ricordare alcune vite di donne straordinarie che hanno apportato, ognuna a suo modo, qualcosa di significativo e di innovativo alla storia del nostro Paese e dell'intero Pianeta.
 

 

Maria Montessori.

Nata a Chiaravalle nel 1870 e morta a Noordwijk, in Olanda, nel 1952, Maria Montessori è stata un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, nota a livello internazionale per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo. Fu tra l'altro tra le prime donne a laurearsi in Medicina in Italia

Grazia Deledda.

Nata a Nuoro nel 1871 e morta a Roma nel 1963, per un tumore al seno. Nel 1926 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, "per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano". Al 2017 è l'unica scrittrice donna italiana ad aver ricevuto tale riconoscimento

Tina Modotti.

Nata a Udine nel 1896 e morta a Città del Messico nel 1942. Tina è stata una fotografa, attivista e attrice italiana, ed è considerata una delle più grandi fotografe dell'inizio del XX secolo. Opere della produzione fotografica della Modotti sono conservate nei più importanti istituti e musei di tutto il mondo

Anna Magnani.

Nata a Roma nel 1908 e morta sempre a Roma nel 1973, è stata un'attrice italiana. Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia, attrice simbolo del cinema italiano di quell'epoca (neorealismo in primis). Celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come 'Roma città aperta', 'Bellissima', 'Mamma Roma' e 'La rosa tatuata'. Quest'ultimo le valse un Oscar alla miglior attrice protagonista

Rita Levi Montalcini.

Nata nel 1909 a Torino e morta a Roma nel 2012, è stata Neurologa e Senatrice a vita italiana ma soprattutto premio Nobel per la medicina nel 1986. Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, per la quale è stata insignita del Nobel

Fernanda Pivano, detta Nanda.

Nata a Genova nel 1917 e morta a Milano nel 2009, è stata una importante traduttrice, scrittrice, giornalista e critica musicale italiana. È stato istituito un premio in suo onore: il Premio Fernanda Pivano

Leonilde Iotti, detta Nilde.

Nata a Reggio nell'Emilia nel 1920 e morta a Poli, nel 1999, è stata una politica italiana, prima donna eletta Presidente della Camera dei Deputati per ben tre legislature, tra il 1979 e il 1992

Margherita Hack.

Nata a Firenze nel 1922 e morta a Trieste nel 2013, è stata un'Astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. Professore ordinario di astronomia all'Università di Trieste dal 1964 al 1º novembre 1992, nonché membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche. Per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell'ESA e della NASA, nel 1994 ha ricevuto la Targa Giuseppe Piazzi per la ricerca scientifica e nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica

Augusta Bassi, sposata Lagostena.

Nata a Milano nel 1926 e morta Roma nel 2008, è stata un avvocato e personaggio televisivo italiano. Nota come uno dei principali e più agguerriti avvocati per la difesa dei diritti delle donne. Celebre per aver difeso i diritti di Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel processo sul Massacro del Circeo, e della vittima di stupro nel primo Processo per stupro ad essere filmato e mandato in onda dalla RAI. In linea con il suo impegno per le cause femminili diventa una delle socie fondatrici del Telefono Rosa.

Tina Anselmi.

Nata a Castelfranco Veneto nel 1927 e lì morta nel 2016, è stata una importante politica e partigiana italiana. È stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di Ministro della Repubblica Italiana

Alda Merini.

Nata a Milano nel 1931 e morta a Milano nel 2009, è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. Alda ha vissuto l'esperienza dell'ospedale psichiatrico, ma lei stessa scriveva "Dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita"

Teresa Sarti, coniugata Strada.

Nata a Sesto San Giovanni nel 1946 e morta a Milano nel 2009, è stata una filantropa e insegnante italiana, cofondatrice con il marito Gino Strada della ONG Emergency, della quale è stata anche prima presidente

Anita Garibaldi.

(1821-1849). Rivoluzionaria di origine brasiliana, ma italiana d’adozione. Il suo vero è Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, moglie di Giuseppe Garibaldi, non a caso ribattezzata l’eroina dei due mondi. Si narra che fu proprio Anita ad insegnare a Giuseppe, fino ad allora del tutto inesperto di equitazione, ad andare a cavallo.

Samantha Cristoforetti.

Nata a Milano il 26 aprile 1977 è un'aviatrice, ingegnere, astronauta militare italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea.Con la missione ISS Expedition 42/Expedition 43 Futura del 2014-2015 ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo: 199 giorni

Oriana Fallaci

Prima donna ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. In una delle sue interviste più famose, quella a Khomeini, il leader della rivoluzione iraniana del 1979, la giornalista si tolse il chador impostole prima di accordare l’intervista, in un estremo atto di indipendenza e affermazione di identità.

Davanti a tale gesto “l’ayatollah si alzò con uno scatto così svelto, così improvviso, che per un istante credetti d’esser stata investita da un colpo di vento. Poi, con un salto altrettanto felino, scavalcò il chador e sparì”.

Franca Viola

La prima donna che denunciò e fece condannare, negli anni ’60, il suo stupratorerifiutando un matrimonio riparatore.

Una storia di emancipazione sociale non da poco, se si pensa che, secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda, ossia non più vergine, avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore, salvando il suo onore e quello familiare e che la violenza sessuale era considerata oltraggio alla morale e non reato contro la persona.

Sofia Loren

Sofia Villani Scicolone, tra le più celebri attrici della storia del cinema. L’ Oscar come miglior attrice in un film non in inglese lo conquista grazie a La ciociara, in cui è diretta da Vittorio De Sica. Donna timida, determinata e inflessibile con se stessa, capace di grandi passioni e sempre accompagnata dalla caratteristica ironia napoletana.

Mina

L’artista italiana che conta il maggior numero di dischi venduti nel Mondo, almeno 150 milioni.

Elena Cattaneo


Biologa, farmacologa e divulgatrice scientifica, è la donna italiana delle cellule staminali. La sua carriera infatti l'ha portata a lavorare per molti anni al MIT dove è iniziato il suo lungo percorso di ricerca sulle staminali e sulla Corea di Huntington, una malattia genetica neurodegenerativa.

Fabiola Gianotti


È la prima fisica italiana, oltre che la prima donna, ad ottenere il ruolo di Direttore Generale dell'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN), stiamo parlando della scienziata che diede l'annuncio della prima osservazione effettuata di una particella considerata compatibile con il bosone di Higgs.

Lucia Votano


È la prima fisica italiana a dirigere i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, del celebre Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i più grandi laboratori sotterranei del mondo. Lei è la scienziata che si occupa delle ricerche internazionali sui neutrini, definiti i fantasmi dell'universo.

Caterina Falleni


Giovane, anzi giovanissima, forse ancora non è una delle scienziate italiane più famose della storia, ma ha la stoffa per diventarlo. Lei è infatti la prima scienziata italiana vincitrice di una borsa di studio per la Singularity University della NASA e l'inventrice di Freeijis, il primo frigorifero che non ha bisogno di corrente elettrica per raffreddare gli alimenti.

 
 

Le donne importanti che hanno determinato o influenzato il corso della storia sono tante

e ognuna di loro è speciale a modo proprio.

 

 

Madre Teresa di Calcutta

(1910-1997). Nome di battesimo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, è stata una religiosa cattolica albanese naturalizzata indiana. Conosciuta come fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, ha dedicato la sua vita ai poveri e ai bisognosi. La sua gentilezza e la sua spontaneità sono racchiuse in immagini celebri che hanno fatto il giro del mondo sensibilizzando l’intera umanità. Premio Nobel per la Pace nel 1979, è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II nel 2003, nonché Santa da Papa Francesco nel 2016;

Marilyn Monroe

(1926-1962). Attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense. Una delle donne più desiderate di tutti i tempi, morta prematuramente all’età di 36 anni. Icona del cinema e della moda, la sua scena più celebre è probabilmente quella in cui il vento causato dal passaggio della metropolitana agita la gonna del suo elegante vestito bianco

Eva Duarte

(1919-1952). Attrice di teatro, radio e cinema, ma soprattutto politica, sindacalista e filantropa argentina. Nota come Evita Perón, in quanto seconda moglie del Presidente Juan Domingo Perón. Sia da First Lady, che dopo la morte del marito (avvenuta a soli 33 anni a causa di un tumore), Evita divenne molto amata dal popolo e influente grazie alle sue battaglie in favore dei diritti dei poveri e dei lavoratori

Frida Kahlo

(1907-1954). Pittrice messicana simbolo dell’emancipazione femminile. Inizia a dipingere dopo un incidente che la costringe a letto per un anno. Sposa il pittore Diego Rivera, con il quale vive un amore tormentato

Marie Curie

(1867-1934). La più grande scienziata donna della storia. Nobel per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911.

Giovanna d’Arco

(1412-1431). La Pulzella d’Orléans è una delle più famose eroine della storia, nonché Patrona di Francia e Santa della Chiesa Cattolica. Essa è stata infatti beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV, nobilitando la figura della giovanissima contadina lorense al rogo per eresia nel 1431 da parte degli inglesi, che la arsero viva a soli 19 anni. Giovanna, dichiarandosi guidata da Dio, aveva diretto vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi rompendo l’assedio d’Orleans e vincendo la battaglia di Patay nel corso della guerra dei cent’anni, recuperando parte del territorio che era stato conquistato da questi ultimi. Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna venne venduta agli inglesi andando incontro al suo atroce destino

Cleopatra

(69 a.C. – 30 a.C.). Ultima regina del regno tolemaico d’Egitto e dell’età ellenistica. Nonché probabilmente la sovrana più nota di sempre dell’Antico Egitto. Storica nemica della Repubblica Romana, tra le tante frecce al suo arco non solo quelle militari ed economiche, dall’imponente flotta ad un esercito forte, ma anche un grande fascino femminile. A tal punto da essere stata in grado di sedurre due importanti e influenti politici e condottieri romani come Giulio Cesare e Marco Antonio. Gli uomini più potenti del mondo dell’epoca erano ai suoi piedi.

 
Ti meriti un amore che ti voglia spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare con te,
che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi
e non si stanchi mai di leggere le tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,
che ti appoggi quando fai il ridicolo,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie,
che ti porti l’illusione,
il caffè
e la poesia.
 
Ti meriti un amore
(Frida Kahlo)
 
 

Le 20 donne nell’arte che hanno cambiato la storia

 

Evolvendosi nel tempo, il ruolo delle donne nell'arte è diventato sempre più preminente, ma soprattutto è l’arte stessa ed essere mutata negli ultimi anni

In principio fu Artemisia Gentileschi, pittrice italiana di scuola caravaggesca vissuta durante la prima metà del XVII, che aprì la strada alla nuova ideologia che non solo gli uomini potevano ricoprire il ruolo di artisti. Evolvendosi nel tempo, il ruolo delle donne nell’arte è diventato sempre più preminente, ma soprattutto è l’Arte stessa ed essere mutata negli ultimi anni. La scena artistica attuale è molto ricca di proposte ed esempi che scaturiscono dalle sue interpreti, ma vediamo nel dettaglio quali sono le pittrici, fotografe e performer storiche e contemporanee più famose e conosciute.

Le protagoniste della storia

 
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
 
A tutte le donne
(Alda Merini)
 
Sportive italiane che hanno riempito l’Italia di medaglie e prestigio.
 
La donna viene spesso associata all’idea di una creatura delicata e non in grado di cavarsela da sola. Classificata nel passato come sesso debole, è riuscita comunque ad emergere dal nido familiare, dimostrando nel corso degli anni tutta la sua forza. La storia dello sport può darne una conferma. Tutte le sportive italiane, da Ondina Valla a Tania Cagnotto, hanno saputo mostrare al mondo che sacrificio e coraggio possono portare al successo. Donne che con la loro forza di volontà hanno lasciato un segno ben definito nella storia. Un colpo, un tuffo, un respiro e l’orgoglio italiano si infiamma. Ecco le dieci sportive italiane da non dimenticare.

Ondina Valla 

Ostacolista e velocista, è stata la prima italiana a trionfare negli 80 metri a ostacoli nelle Olimpiadi di Berlino nel 1936 e a portare all’Italia la prima medaglia d’oro olimpica.

Con questa vittoria diviene il simbolo delle ragazze italiane d'epoca.

Novella Calligaris

È la prima atleta a vincere la medaglia olimpica nel nuoto nelle Olimpiadi di Monaco 1972. Nel corso di questa competizione conquista anche un primato mondiale negli 800 metri stile libero.

Nonostante la corporatura minuta è riuscita a raggiungere la vetta grazie al suo carattere da vera guerriera.

Sara Simeoni

Rappresenta la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca 1980 nel salto in alto, divenendo primatista con la misura di 2,01 metri.

Quattordici volte campionessa italiana, ha detenuto il primato italiano per più di trentanni.

Nel 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino.

Josefa Idem

È stata la grande specialista italiana del K1, il kayak individuale. Ha partecipato a otto edizioni delle Olimpiadi, dal 1984 al 2012, vincendo a Sidney, nel 2000, la storica medaglia d’oro nel K1 500 metri.

Nel corso della sua carriera ha vinto trentotto medaglie tra Olimpiadi, mondiali ed europei. Detiene il più alto numero di partecipazioni ai Giochi Olimpici tra le sportive italiane.

Francesca Schiavone

Ha vinto il Roland Garros nel 2010. È stata la prima italiana ad aver vinto un torneo del Grande Slam, il più importante obiettivo raggiungibile  nel tennis femminile.

Forse ultima tennista ad aver usato il rovescio ad una mano sola, può vantare la vittoria di otto tornei in singolare e di sette in doppio.

Jessica Rossi

È la nostra campionessa di tiro a volo. Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012 nel trap, a soli venti anni, conquistando anche il primato mondiale colpendo 99 piattelli su 100.

Con un gesto di grande solidarietà, ha dedicato l’oro olimpico ai terremotati della sua regione, l’Emilia-Romagna.

Carolina Kostner

La prima stella del pattinaggio artistico italiano. Ha vinto, uno in fila all’altro, i campionati europei, mondiali, ha vinto anche la finale del Gran Prix di pattinaggio di figura nel 2011., dopo una medaglia già ai mondiali juniores. In questo frammento la brillante performance ai mondiali del 2002 di Nizza, dove, nel programma libero, si classifica prima, segnando un nuovo record personale e vincendo la medaglia d’oro. Meravigliosa.

È la pattinatrice artistica su ghiaccio che Olimpiadi invernali di Sochi 2014 ha saputo portare gioia all’Italia con un notevole bronzo.

Campionessa mondiale nel 2012, è stata anche cinque volte campionessa europea e per altre cinque volte è salita sul podio dei Campionati europei. Otto volte campionessa italiana.

Tania Cagnotto

Dopo una vita spesa a rincorrere l’oro dal trampolino, ha vinto la medaglia che sognava ai Mondiali di Kazan, nel 2015.

È la prima atleta italiana a vincere la medaglia nei tuffi e l’unica ad averla vinta del materiale più pregiato: l’oro.

La sua carriera è costellata di podi, tanto da essere considerata la tuffatrice italiana più forte di tutti i tempi.

Antonella Bellutti 

È la ciclista su pista due volte campionessa olimpica, nell’inseguimento ad Atlanta nel 1996 e nella corsa a punti a Sydney nel 2000. Nel 1996 stabilì anche il record mondiale.

Oltre ai sedici titoli italiani, può vantare quattro coppe nella classifica di Coppa del Mondo di specialità, il bronzo ai mondiale del 1996 e l’oro agli europei del 1997.

Valentina Vezzali

È la schermitrice di fioretto più grintosa d’Italia. Prima al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche individuali in tre Giochi consecutivi, è anche la atleta italiana che ha ottenuto più medaglie in assoluto. Vincitrice di sei titoli mondiali, cinque europei e di undici Coppe del Mondo, è considerata la miglior schermitrice di tutti i tempi.

 
Volto di donna, nel suo sonno
chiusa, sembra cullata
da qualche suono segreto
che tutta la riempie.
Dal suo corpo sonoro, addormentato,
ella trae la gioia
d´essere un tenero rumore
agli occhi del silenzio.
 
Volto di donna
(Rainer Maria Rilke)
 
 

Guerriere marchigiane:

storie dimenticate di coraggio e valore

 
Spesso per parlare della forza e della caparbietà delle donne si usa dire che sono guerriere.

Se pensiamo alle guerriere, ci vengono in mente figure mitologiche, come le Amazzoni, la regina Boudicca, Giovanna D’Arco e altre famose rappresentanti della categoria.

Nomi famosi, che si sono distinti tra gli altri per aver indossato vesti che non sono mai state proprie del genere di cui erano rappresentanti.

Vite esemplari, ma che siamo abituati a considerare eccezioni e anche piuttosto lontane dalla storia che ci riguarda più da vicino, quella della nostra regione.

Pochi però sanno che anche le Marche hanno conosciuto diverse guerriere, distintesi per coraggio, abilità e intraprendenza, fin dai secoli più lontani.

E allora perché non raccontare le loro gesta alle nostre bambine e ai nostri bambini?

Il valore e il coraggio non hanno limiti e i grandi esempi a volte sono più vicini di quanto pensiamo!

 
Quali furono le guerriere marchigiane?

La più nota è certamente l’anconetana Stamira, che nel XII secolo salvò la sua città durante l’assedio di Federico Barbarossa.

L’assedio della città di Ancona durava da ormai 4 mesi e aveva fiaccato quasi del tutto la città.

Gli anconetani, ad un certo punto, riuscirono fortunosamente a far rotolare una botte piena di resina e pece davanti allo schieramento nemico.

Riuscire ad incendiarla avrebbe creato un diversivo per permettere loro di uscire per fare dei rifornimenti.

Accendere però il barile era un’azione molto pericolosa.

Stamira allora, che era una vedova piena di coraggio, uscì sprezzante del pericolo, ruppe il barile con un’ascia e gli diede fuoco.

Questo gesto distrusse diverse macchine da guerra dei nemici e permise ai concittadini di uscire per rifornirsi di cibo e allungare così la resistenza all’assedio.

Purtroppo però Stamira rimase uccisa nell’azione, ma fu proclamata eroina cittadina e ancora oggi si celebrano le sue gesta.

Una delle piazze principali della città è tutt'ora dedicata a Stamira, alla quale Ancona deve la sua salvezza.

 

Elisabetta Trebbiani, guerriera e poetessa di Ascoli Piceno

Meno note, ma di pari forza e valore, furono le guerriere ascolane.

Sembra infatti che diverse famiglie della città del travertino permisero alle proprie figlie di addestrarsi nelle armi.

Chiaramente furono casi abbastanza rari, ma le loro gesta, se pure dimenticate dai più, sono riuscite a giungere fino a noi.

Dobbiamo infatti sapere che sul finire del XIV secolo ad Ascoli non era raro che avvenissero scontri tra fazioni nemiche.

Ebbene, in queste situazioni di pericolo le donne della città non stettero solo a guardare.

Tra chi si distinse nell’uso sapiente della spada ricordiamo ancora oggi Elisabetta Trebbiani, nota soprattutto per essere stata anche una fine poetessa.

Le cronache la ricordano come una donna gentile, femminile nell’aspetto, ma anche bravissima nel maneggiare le armi.

Si racconta che la si poteva incontrare in giro per la città, specie di notte, insieme al marito, che spesso cadeva vittima di assalti commissionati da qualche nemico o da semplici briganti.

Elisabetta Trebbiani indossava in queste occasioni una tenuta da uomo, con l’armatura e il suo fisico agile e scattante le permetteva una certa superiorità negli scontri.

Una volta, durante un combattimento, il marito venne ferito e lei stessa fu colpita ad un braccio.

Con loro c’era anche un servo e i tre si trovarono dover fronteggiare un gruppo composto dal doppio delle persone.

Nonostante l’inferiorità numerica e le difficoltà fisiche, però, i tre riuscirono comunque ad eliminare quattro nemici e a metterne in fuga altri due.

Oggi ad Elisabetta Trebbiani è stato intitolato il locale Liceo Classico, insieme a Francesco Stabili.

 

 

Ad Ascoli anche le guerriere Flavia Guiderocchi e Menichina Soderini

Come Lady Oscar, probabilmente il padre avrebbe preferito avere un maschio, ma per prima nacque lei, Flavia, mentre il fratello Astolfo arrivò solo molto più tardi.

Per questo forse il genitore, Tommaso Guiderocchi, uomo d’armi e magistrato, la iniziò alle armi e la educò alla vita militare, nella quale la ragazza eccelse.

Sembra che i soldati capeggiati dal padre le fecero i complimenti in seguito alle azioni che portarono Ascoli alla presa della vicina Colonnella.

Secondo notizie molto attendibili Flavia capeggiò addirittura una spedizione armata ascolana contro il castello di Controguerra, feudo caduto nelle mani del Duca d’Atri nel 1459.

Flavia partecipò spesso poi anche ai giochi cavallereschi in onore di Sant’Emidio (l’attuale Quintana), dove fece sfoggio delle sua grandi abilità di cavallerizza, ammirata dalla grande folla che si radunava per quella importante occasione.

Amica di Flavia, anche Menichina Soderini, figlia di una delle più nobili famiglie ascolane del XV secolo, si distinse per le sue abilità belliche.

La ragazza primeggiò più volte nei tornei cavallereschi, superando i più capaci colleghi uomini, tanto che venne soprannominata “la guerriera“.

Nel 1462 si confrontò nella giostra di piazza Arringo con il bolognese Ludovico Malvezzi, prestante cavaliere che, per non sfigurare con una donna, pare che si dedicò ad estenuanti allenamenti.

I grandi sforzi però lo portarono addirittura ad ammalarsi di pleurite e a morire poco dopo, per essere poi accolto per sempre nel duomo della città della sua avversaria.

Si racconta che in seguito alle vittorie di Controguerra e Colonnella, a cui partecipò anche Menichina, le due guerriere rientrarono in città su di un carro trionfale in assetto di guerra.

Ai loro piedi, incatenati, c’erano diversi prigionieri tra cui il comandante delle truppe nemiche, Francesco da Celano.

 

 

Bianca Benvignati, che liberò Ripatransone

 

Gentildonna di Ripatransone, moglie di Almonte de Tharolis, anche Bianca Benvignati fu una condottiera di grande valore.

Nel 1521 gli spagnoli attaccarono la città di Ripatransone e in un primo momento solo la famiglia Benvignati si oppose al nemico.

Pare che gli altri nobili della città non si decisero tempestivamente ad intervenire e così Bianca, sorella dei guerrieri al comando della difesa, prese la situazione in pugno.

Radunò quindi diverse donne della città, sue amiche e conoscenti e, sotto la sua guida, le armò, sollevandole contro il nemico.

Sembra che il discorso motivazionale che fece loro fu decisivo: “Se gli uomini si dimostreranno vigliacchi, ci difenderemo da sole!”.

Bianca combatté con grande valore ed insieme al suo esercito aiutò i fratelli a respingere gli spagnoli, i quali ripiegarono dai campi per fuggire verso il mare.

 

Tra le sue “soldate”, in particolare si distinsero Angela di Zingaro e Luchina Saccoccia, che però morirono sul campo.

Il ruolo di Bianca fu quindi decisivo e la sua fama si sparse nei territori circostanti, dando forza e coraggio anche ai contadini, che si sollevarono, finendo di mettere in fuga i nemici.

Oggi una delle principali piazze della città di Ripatransone è ancora intitolata a questa nobile e impavida guerriera.

 
Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota.
Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai copi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che i greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplano il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Cl son occhi nel mare, che traspaiono a volte.
Quell’ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.
 
Donne appassionate
(Cesare Pavese)
 
 

Fotogallery

Le donne guerriere più famose della Storia

I reparti regolari femminili al fronte apparvero solo nel ‘900. Ma nei secoli precedenti non sono mancati esempi di guerriere e condottiere molto valorose.  Ecco le più famose.
 
 
Donne catanesi: storie di eroine e illuminate

Donne catanesi. Storie di eroine e di illuminate. Storie di donne e di diritti. Catania, la città aspra e magnifica, rossa come il magma e femmina come l’Etna, racconta intense pagine di storia al femminile. In occasione della settimana dedicata alle donne dal network di italiani.it un viaggio alla scoperta delle donne catanesi

L’eroina Andreana Sardo che, durante il Risorgimento, si fa largo tra macerie e cadaveri e raggiunge il comandante delle truppe borbonicheLa donna «dagli occhi chiari» che salva le biblioteche, i gabinetti di storia naturale e di fisica e l’Osservatorio meteorologico.
Carmelina Naselli, la prima donna che ha ricoperto il ruolo di docente universitaria in Italia. Pia Nalli, prima ordinaria di una cattedra di Matematica in Italia. Virdimura e Bella de Paija, medichesse vissute tra il 1300 e il 1400. Felicia Filomena Cacia che per cinque anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha retto l’Osservatorio meteorologico di Catania.
 
“Ma bisognava essere liberi, approfittare di ogni attimo, sperimentare ogni passo di quella passeggiata che chiamiamo vita. Liberi di osservare, di studiare, di guardare dalla finestra, di spiare fra quel bosco di palazzi ogni luce che dal mare si insinua fra le imposte…"
 
 

LE BRIGANTESSE: EROINE INDISCUSSE DEL SUD ITALIA

Le eroine del brigantaggio tra anonimato e nomi noti e illustri.

 
 
La vendetta orribile e spietata ad opera dei Piemontesi contro le popolazioni duosiciliane che si ribellano all’invasione sabauda, insanguina il Meridione e non risparmia i vecchi, le donne ed i bambini.

Interi villaggi vengono distrutti a cannonate, Pontelandolfo e Casalduni sono bruciati e rasi al suolo dalle truppe italiane.

La popolazione passa alle armi e si difende.

IL brigantaggio fu  un movimento politico-sociale di reazione ad una condizione di violenza e di OPPRESSIONE.

Le brigantesse

Furono più degli uomini, Abili e leste di coltello e di fucile, passionarie, eroine, crudeli, sottomesse e più spesso indipendenti e libere.

“Furono fiere di combattere per se stesse, per la propria terra e per l’indipendenza del Sud “Itaglia”. 

il brigantaggio femminile fu visto anche come una prima forte ribellione allo stato di soggezione delle donne “napolitane” oltre che come riscossa politica, sociale ed economica del Mezzogiorno.

Donne e brigantesse

Non dedite, dunque, solo ai FORNELLI ma attive e protagoniste di un moto rivoluzionario.

Attive e protagoniste in battaglia, sui monti, nei paesi, nelle piazze e nei tribunali. 

Seppero  affrontare il martirio, le sevizie e le crudeltà del nemico.

Andarono incontro alla morte con grande dignità e resero immortali le loro concrete testimonianze.

Conquistarono sul campo l’ammirazione e il rispetto delle future popolazioni del Sud Italia e il tempo le ha rese protagoniste indiscusse di una amara unità.

Belle donne e grandi eroine.

Ricordiamo anche nella disperata battaglia in Gaeta la Regina Maria Sofia di Borbone che combatté accanto al  Re Francesco II per la difesa del proprio Regno barbaramente invaso senza dichiarazione di guerra dal re vittorio emanuele di Savoia. 

Il 25 novembre,  giornata mondiale contro la violenza delle Donne ricordiamo alcune di queste nostre Eroine :

Luigia Cannalonga, Maria Rosa Marinelli, Maria Capitanio, Gioconda Marini, Mariannina Corfù, Chiara Nardi, Filomena Pennacchio, Arcangela Cotugno, Elisabetta Blasucci, Teresa Ciminelli, Filomena Pennarulo, Luigina Vitale, Giovanna Tito, Maria Lucia Nella, Maria Consiglio, Filomena di Pote, Maria Orsola D’Acquisto, Carolina Casale, Maria Pelosi, Rosa Giuliani, Michelina De Cesare.

 
Le donne italiane sono famose in tutto il mondo. Per il loro fascino mediterraneo alla Monica Bellucci; per il gusto, lo stile, le doti in cucina. Ciò in cui sono (forse, ancora) poco celebri è il loro talento manageriale. Eppure è ormai riconosciuto come le donne al timone delle aziende possano portare benefici a tutta l’attività imprenditoriale. Lo dicono le statistiche, lo dice il buonsenso (lo sanno tutti che il doppio cromosoma X favorisce il multitasking). Proviamo a raccontarlo con una lista – non esaustiva – delle top manager italiane più innovative. Altro che “gentil sesso”: qui si parla di alta formazione, curriculum internazionale, tenacia, ambizione. Senza rinunciare al proprio ruolo sociale di donna.
 

ANNA AMATI

Vicepresidente di Meta Group, da oltre vent’anni si occupa di venture capital e progetta incubatori e parchi scientifici. “Se non si aiutano i giovani si muore”, ha dichiarato nel 2041, in un’intervista che la celebrava per aver portato in Italia il Global Entrepreneurship Congress 2015. Architetto, mamma di tre adolescenti, oggi fa parte del Consiglio direttivo di Italia Startup ed è coordinatore italiano della Kaufmann Foundation

ORNELLA BARRA

Si contano sulle dita di una mano i nomi italiani ai vertici di aziende straniere. Tra questi c’è senz’altro quello di Ornella Barra, Vicepresidente di Walgreens Boots Alliance e presidente e chief executive di Global Wholesale and International Retail. Il farmaceutico è il suo pane quotidiano, senza dimenticare una serie di attività filantropiche. Un mix esplosivo, che le è valso la nomination nella ambita classifica di Fortune delle “50 donne d’affari più influenti” in Europa, Medio Oriente e Africa.

MARINA BERLUSCONI

Di solito i figli d’arte vivono un po’ all’ombra dei genitori. Non nel suo caso. Marina Elvira Berlusconi – il nome completo, con cui pochi la conoscono – è presidente di Fininvest, del Gruppo Mondadori e membro del Cda di Mediaset. Una vita al servizio dei media. Non abbiamo ancora capito se entrerà o meno in politica, quel che è sicuro è che il suo nome è l’unico italiano (insieme a Ornella Barra) nell’elenco 2013 di Fortune sulle 50 donne più influenti della comunità economica internazionale. Nel 2010 Marina è rientrata nella classifica di Forbes delle 50 donne più potenti al mondo.

 SILVIA CANDIANI

Fu Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia. Oggi, con un balzo al di là delle Alpi, Silvia Candiani è General Manager Consumer Channel Group per l’area dell’Europa centrale e dell’Est. Una promozione che ha riconosciuto il suo ruolo nel riposizionamento di Microsoft nel settore dell’innovazione tecnologica. Una carriera che, come da tradizione per tante grandi donne, non ha lasciato da parte la sfera personale: Silvia ha due figli, ama trascorrere il tempo libero in famiglia, lo sci e la barca a vela.

 ELENA DAVID

Potremmo definirla “il CEO dei CEO”, scherzando sul suo ruolo di presidente dell’Associazione italiana chief executive officer. Elena David si è occupata da sempre di turismo e il suo nome è legato alla nascita del brand nazionale UNA Hotels & Resorts, di cui oggi è amministratore delegato. La nascita dei due figli ha segnato anche due momenti fondamentali della sua carriera: la nomina di assistente dell’amministratore unico di Starhotels e poi la nomina a direttore generale della stessa catena.

FABIOLA GIANOTTI

E’ la voce a cui è stato affidato l’annuncio all’auditorium del CERN della prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs. Fabiola Gianotti è forse oggi la fisica italiana più famosa al mondo. Dal 1° gennaio 2016 e per cinque anni dirigerà infatti l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare con sede a Ginevra: è la prima donna a ricevere un tale incarico. Unica italiana insieme a Miuccia Prada nella classifica di Forbes delle donne più influenti al mondo, è diplomata al Conservatorio, ha vinto l’Ambrogino d’oro ed è membro dell’Accademia dei Lincei.

LAURA IRIS FERRO

Medico psichiatra, da sempre impegnata nella lotta alle malattie rare associate al tumore, Laura Iris Ferro è un nome nel campo delle biotecnologie. Dalla Crinos, piccola azienda farmaceutica di famiglia in crisi, nel 2009 ha creato Gentium: un grande successo dell’industria biotech made in Italy, un’azienda quotata al Nasdaq di New York che nel 2013 ha avuto un rialzo in Borsa del 600%.

EMMA MARCEGAGLIA

Sui primati manageriali di Emma Marcegaglia si può raccontare molto. Prima donna al vertice di Confindustria, prima donna e unica italiana – insieme a Guido Carli – nominata presidente di BusinessEurope. Dal maggio 2014 è presidente dell’Eni, trentanovesima tra le aziende più potenti al mondo secondo la rivista Forbes. Moglie, mamma, tra i suoi riconoscimenti più particolari c’è quello di Cavaliere della Legion d’onore francese, per volontà dell’allora presidente Sarkozy.

MIUCCIA PRADA


Se tanti brand italiani hanno finito con vendere, Miuccia Prada non solo ha difeso l’italianità del suo marchio ma ha anche comprato all’estero. Il suo successo, che ha portato l’azienda di nonno Mario ai vertici della moda internazionale, è dovuto a un approccio innovativo non solo nel disegnare capi d’abbigliamento e accessori ma anche nel vendere. Miuccia è stata infatti la prima stilista a collaborare con architetti di fama per cambiare il design dei negozi. Il suo nome ricorre nella classifica di Forbes delle donne più influenti al mondo.

LUCREZIA REICHLIN

Economista, fino al 2008 è stata direttore generale alla Ricerca alla Banca centrale europea di Francoforte. Nata in una famiglia di spicco della sinistra italiana, Lucrezia Reichlin è oggi professore alla London Business School, dove insegna economia; editorialista al Corriere della sera; membro del Cda di Unicredit. Esperta di previsioni, analisi del ciclo economico e politica monetaria, ha sviluppato modelli econometrici utilizzati da banche centrali e investitori privati di tutto il mondo.

 

Per fortuna, il nostro Paese è composto anche da storie di donne che ce l'hanno fatta e sono riuscite ad emergere, imponendosi come punto di riferimento nel proprio settore. Parliamo delle donne italiane che sono diventate negli ultimi anni le più cercate sul web. Come ha riportato SEMrush, una piattaforma SaaS per la gestione della visibilità online, ecco le 10 imprenditrici italiane più cercate a livello nazionale.

Chiara Ferragni

La più conosciuta imprenditrice digitale italiana è una delle donne più potenti del web di oggi occupando il primo posto in assoluto della classifica. Nota soprattutto per la sua attività di blogger ed influencer nel mondo della moda, Chiara Ferragni è anche l'ideatrice del suo brand e del portale The Blond Salad.

Sofia Viscardi

Una delle youtuber più seguite in Italia. Parlando della sua vita da ventenne e grazie della sua attività oggi ha raggiunto ben 750 mila iscritti. Sofia non è solo una blogger di successo, ma è anche molto brava a scrivere contenuti e ha pubblicato nel 2016 il suo primo libro che, infatti, ha venduto più di 100 mila copie.

Elisa Maino

Tra le giovani imprenditrici italiane è la più piccola, ma vanta già 2 milioni di follower. É la prima muser in assoluto in Italia, entrata da poco nella top ten mondiale di Tik Tok. In meno di 2 anni è diventata youtuber di successo e, più nello specifico, una delle prime 5 web star italiane.

Sonia Peronaci

Cuoca, blogger e scrittrice italiana conosciuta come la fondatrice del sito più «gustoso» in Italia. Giallo Zafferano oggi è un sito che vanta 65,4 milioni di traffico mensile, ed è conosciuto in tutto il mondo. Oltre all’Italia, una grande quantità di traffico arriva anche dagli Stati uniti, dal Regno unito e dalla Francia.

Paola Zukar

«La signora del rap»: principale manager nel mondo rap in Italia, collabora con i nomi più importanti dell’industria tra cui Fabri Fibra e Marracash.

Marina Salamon

Fondatrice dell’azienda Altana. Dal 1992 detiene il controllo di Doxa, una delle principali realtà italiane specializzate in sondaggi, di cui è presidente dal 2012.

Ornella Barra

È una donna d'affari monegasca di origine italiana. Farmacista qualificata, è co-chief operating officer di Walgreens Boots Alliance.

 

 
Donne che rappresentano uno stile di vita vincente e che, attraverso le loro storie personali, raccontano diversi modi di raggiungere l’obiettivo con intelligenza, tenacia e professionalità.
 
  • Elisa Amoruso, regista
  • Denise Archiutti, ceo Veneta Cucine
  • Caterina Balivo, conduttrice
  • Sara Barsotti, vulcanologa
  • Chiara Barzini, sceneggiatrice
  • Letizia Battaglia, fotoreporter
  • Luisa Beccaria, stilista
  • Roberta Benaglia, ceo di Style Capital
  • Bianca Berlinguer, giornalista e conduttrice tv
  • Daria Bernardoni, chief content officer di Freeda Media
  • Milena Bertolini, commissario tecnico della nazionale di calcio femminile
  • Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia
  • Ornella Bombaci, engineering director di Thales Alenia Space Italia
  • Barbara Bonansea, calciatrice
  • Mariacarla Boscono, top model
  • Federica Brignone, sciatrice
  • Cesara Buonamici, giornalista e conduttrice tv
  • Gaia Bussolati, scenografa
  • Maria Elena Cappello, membro cda di Saipem, Tim, Prysmiam, Mps, A2a
  • Ilaria Capua, virologa
  • Laura Carafoli, svp chief content officer sud-europa di Discovery Communications
  • Martina Caruso, chef
  • Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale
  • Costanza Cavalli Etro, fondatrice di Fashion Film Festival
  • Lucia Cavaliere,fondatrice di Luxury White
  • Cristiana Capotondi, attrice
  • Alessandra Celletti, astronoma
  • Laura Chimenti, giornalista e conduttrice televisiva
  • Cristina Chirichella, capitano della Nazionale italiana di pallavolo
  • Arianna Ciccone, fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo
  • Paola Corna Pellegrini, ceo di Allianz Partners
  • Francesca Dallapé, tuffatrice
  • Carlotta De Bevilacqua, ceo di Artemide
  • Silvia De Dominicis, ceo di Johnson & Johnson Medical
  • Giovanna Della Posta, ceo di Invimit
  • Enrica Detragiache, vicedirettore della divisione europea del Fmi
  • Simonetta Di Pippo, astrofisica
  • Ginevra Elkann, produttrice cinematografica
  • Sara Errani, tennista
  • Anna Fasano, presidente di Banca Etica
  • Rossella Fiamingo, schermitrice
  • Cristina Fogazzi, fondatrice di VeraLab
  • Franca Fossati Bellani, medico
  • Elisabetta Franchi, stilista
  • Barbara Franchin, fondatrice di Eve
  • Mariacristina Galgano, ceo del gruppo Galgano
  • Chiara Gamberale, scrittrice
  • Veronica Gentili, giornalista e conduttrice tv
  • Anna Gregorio, ceo di PicoSaTs
  • Raffaella Gregoris, ceo di Bakel
  • Lidi Grimaldi, managing director di Interbrand
  • Maria Pia Incutti, presidente di Plart
  • Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani
  • Antonia Klugmann, Chef
  • Eliana La Ferrara, economista
  • Elena Lavezzi, head of southern Europe di Revolut
  • Miriam Leone, attrice
  • Federica Levato, partner di Bain & Company
  • Luciana Littizzetto, comica
  • Maria Cristina Lomanto, ceo di Roger Vivier
  • Lucy Lombardi, svp digital & ecosystem innovation di Tim
  • Barbara Lunghi, head of primary markets di Borsa italiana
  • Chiara Maci, blogger
  • Elena Mansueto, head of women’s division di Elite Model Management Milano
  • Emma Marrone, cantante
  • Alessandra Mastronardi, attrice
  • Tiziana Mele, ceo di Lundbeck
  • Myrta Merlino, giornalista e conduttrice tv
  • Giulia Michelini, attrice
  • Laura Milani, head of luxury di Facebook e Instagram
  • Paola Mascaro, presidente di Valore D
  • Francesca Cima, co-fondatrice di Indigo film
  • Michela Murgia, scrittrice
  • Annapaola Negri-Clementi, managing partner di Negri-Clementi studio legale associato
  • Rossana Orlandi, gallerista
  • Cristina Paini, ceo di Lhm
  • Benedetta Parodi, conduttrice tv
  • Ilaria Profumi, direttore generale di Re/Max
  • Vincenza Rando, avvocato
  • Paola Ricciardi-Castagnoli, immunologa
  • Luisa Rizzitelli, presidente di Assist
  • Alba Rohrwacher, attrice
  • Anna Maria Rugarli, senior director sustainability e csr area emea di Vf Corporation
  • Speranza Scappucci, direttrice d’orchestra
  • Paola Scarpa, direttore data & insights emea Google Italia
  • Francesca Sesia, responsabile marketing di BlackRock Italia
  • Nicole Soranzo, genetista
  • Antonella Scaglia, ceo di Imq
  • Diletta Siniscalchi, fondatrice di Villa Brasini
  • Benedetta Tagliabue, archistar
  • Irma Testa, pugile
  • Silvia Toffanin, conduttrice
  • Elisa Toffoli, cantante
  • Paola Trecarichi, country manager di HiPay Italia
  • Stefania Valenti, managing director di Istituto Marangoni
  • Claudia Vassena, head di Buddybank
  • Ilaria Venturini Fendi, designer
  • Mariachiara Veronelli, fondatrice di A casa Veronelli
  • Giovanna Vitelli, vicepresidente di Azimut Benetti
  • Clio Zammatteo, youtuber.

e ancora e ancora...

 

 

 
 
 

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

 

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

 
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